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Se non posso ballare allora non è la mia rivoluzione
By Malgrado le Mosche Posted in Cacao Meravigliao, Miscellanea on 30/10/2019 0 Comments 4 min read
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Abbiamo già parlato delle canzoni utili, praticamente infallibili, per far addormentare i bambini, anche i più riottosi.
Ma non di soli sogni si vive. E non c’è forma di vita che non sappia ballare e non goda a farlo.
Ecco le canzoni per ballare con i bambini piccoli. Anche queste sono state sperimentate a lungo con un approccio alla Piaget, ovvero con un solo bambino seguito per quasi quattro anni. Le canzoni e i balletti che seguono sono una selezione effettuata a partire dalle reali preferenze del bambino. Ciò che va colto è innanzitutto uno spirito; i brani possono variare da bambino a bambino, per quanto alcune linee melodiche siano ricorsive, ma quello che non dovrebbe cambiare è l’atteggiamento dell’adulto, che deve essere aperto alla sperimentazione e accogliente, non didattico.
Solo apparentemente si tratta di un paradosso, ma per trasmettere i valori della rivoluzione ai nostri pargoli bisogna lasciarli liberi di capire, con i loro propri gusti e i loro tempi, che se non possono ballare non è nemmeno la loro rivoluzione.

Intramontabile. Vale dai primi mesi almeno fino ai quattro anni, forse per tutta la vita.
Melodia semplice semplice ma il ritmo c’è e se i bambini sono abbastanza grandi da poter vedere il video l’effetto ballerine finale è travolgente.
In assoluto la più cantata, la più suonata, la più sociale. È la canzone che apre tutte le porte.
Per i primi bagnetti è l’ideale. Bagnetto e balletto.
Dal corridoio alla cucina, dalla cucina alla stanza da letto, spirali di valzer. Bisogna avere fiato per ballare, cantare e girare su sé stessi a un ritmo adeguato. Sconsigliata ai nonni molto anziani.
Il problema qual è, è che adesso se suona la batteria giocattolo che gli abbiamo regalato con un ritmo più sostenuto poi deve buttare tutto per aria se no non sta bene, non è contento. E non ha mai visto il video, né ha mai saputo delle cattive abitudini degli Who. Proprio è una canzone che porta a spaccare tutto.
Non siamo riusciti a capire il motivo, ma dopo i due anni e mezzo non sortisce più alcun effetto.
È importante non pensare all’ultraviolenza. Non fossilizziamoci su questo fatto dell’ultraviolenza.
Questa funziona bene da piccolissimi, fino all’anno. Poi perde ogni efficacia.
Tutto il disco è un capolavoro. Con questa si balla particolarmente bene.
La prima di tre canzoni dallo stesso album di Veloso. Il disco è imperdibile e funziona sempre. Immancabilmente. Anche nei momenti di crisi.
Come si fa a non ballare, nemmeno Cuordipietra Famedoro.
C’è anche il coretto dei bambini. Con il coretto dei bambini è vincere facile.
Di tutto il corpus beatlesiano io questa come preferenza di un bambino me la spiego poco. Ma tant’è, funziona.
PATA PATA DANCE.
Non c’è bisogno di aggiungere altro.
Si balla e si ride. Si ride e si balla. Il video contribuisce parecchio.
La versione è poco importante. Si può recitare di più o di meno, l’essenziale è il crescendo di zazà zazà zazà zazà
Capolavoro delle marchette di tutti i tempi.
Il pezzo è francamente imbarazzante. Però funziona. Si possono cambiare le parole, basta tenere la melodia e il “me gustas tu” finale, almeno si cambia un po’.
Sezione balletti. Qui c’è del genio della coreografia.
Questo funziona dai tre anni in su, prima è presto.
Il primo amore dei balletti. L’idea che un essere umano possa saltare così li entusiasma.
Balletto capolavoro. Però va fatto vedere solo a bambini molto sicuri, perché è inquietante. Se il bambino è tranquillo è un balletto di cui capisce tutto e non ne è turbato, ma se attraversa un periodo di stress o di stanchezza è meglio evitare.

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