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Critique de la bat-vie quotidienne
By Malgrado le Mosche Posted in (VC) Lo scrittore del lunedì di mercoledì, Altra letteratura on 14/10/2020 0 Comments 23 min read
Pasticche, extraterrestri e ipotesi di morte Previous Guida di Mosca per gente alle prime armi Next

di Gian Marco Griffi
Copertina: Il collezionismo malattia infantile del capitalismo – Marta di Giovanni

L’ordine capitalistico genera il caos urbano

Henry Lefebre

Lois aveva bisogno di una frusta da cucina perché una delle sue più grandi ambizioni era mescolare composti cremosi. Bruce, amore mio, disse Lois, ho insufflato aria in questo composto per renderlo spumoso e leggero e credo che ora sia pronto.
Bruce stava leggendo il Gotham City Chronicle sul tavolo in cucina, fumando un sigaro.
Lois domandò cosa ne pensi del mio pan di spagna?
Bruce fu chiamato a occuparsi di un tizio che desiderava farsi saltare il cervello a causa di uno scherzetto ipnotico del Joker, e uscì lasciando il pan di spagna sulla credenza della loro villetta a schiera, accanto alla copia stropicciata del Chronicle.
Nel frattempo Lois tentò di preparare panna montata e meringa, meditando sulla sua emancipazione come donna e come moglie.
Ripensò alla sua vita con Clark, ma fu un pensiero breve e insignificante.
Bruce tornò a casa con una splendida frusta da cucina Inox.
Questa non è una semplice frusta da cucina, disse, questa è la Bat-frusta-da-cucina; ci si può mescolare composti cremosi e uccidere un criminale, dipende dalla circostanza.
La lampo dei pantaloni di Bruce fece uno zip caratteristico durante le operazioni di abbassamento.
Poi Lois era incinta.
Aveva deciso di rinunciare alla propria emancipazione in cambio di una vita moderatamente agiata.
Durante la gravidanza soffrì di alcune emicranie e rare nausee che la costrinsero a utilizzare sempre meno frequentemente la Bat-frusta-da-cucina e sempre più i bicchieri da cocktail La Rochere che Bruce portò dal negozio di un tizio che aveva salvato da una rapina a mano armata.
Molti amici si affollarono nella villa di Bruce e Lois e i balloon o i margarita diventarono una necessità, al pari di uno splendido esemplare di verre à mélange à bec indispensabile per allestire cocktail più freschi, poiché nel frattempo era maggio, o giugno, e gli ospiti gradivano qualcosa di fresco.
Mi sento un po’ limitata, disse Lois, in quanto alla preparazione di cocktail, e Bruce tornò dal Centro Commerciale in cui aveva sventato un avvelenamento di massa organizzato da Poison Ivy con un libro intitolato i cento migliori cocktail a base di martini.
Un bagliore d’eccitazione sconquassò gli occhi di Lois, che infatti preparò immediatamente un Lady Laura, composto da Martini dry, vodka Sermeq alla pesca e Asti Martini per le sue migliori amiche.
Certo questo prato inglese, disse Lois, avrebbe bisogno di qualcosa.
Non so che cosa, disse Lois, ma di qualcosa avrebbe certamente bisogno. Bruce ebbe un incontro ravvicinato con Due Facce e appena ebbe un po’ di tempo libero tornò da Gotham con una piscina, o il progetto di una piscina.
Basta con le piscine classiche rettangolari, disse Lois.
Bruce tornò in città, spazzò via in qualche minuto una ghenga di sudamericani imbarbariti e disse basta con le piscine classiche rettangolari, voglio qualcosa di più moderno, qualcosa di più coinvolgente.
Si presentò a casa con una splendida oasi rocciosa composta da due vasche irregolari, una pozza per l’idromassaggio e tre cascate. Questa non è una piscina, disse, questa è una Bat-oasi-rocciosa.
Poi Lois era diventata mamma.
Una splendida mamma, disse Bruce, e Lois sembrò arrossire per la lusinga. Disse Bruce mi piacerebbe possedere una macchina per il caffè, così potrei preparare il caffè per te e per il piccolo quando sarà un po’ più grande, oppure per i nostri amici quando verranno a trovarci. La moka non andava bene, era troppo lenta.
Bruce fu costretto a correre in periferia per salvare un tizio da un processo di autocombustione, prese a pugni Oswald Chesterfield Cobblepot III ed ebbe notevoli problemi con la sua coscienza dopo essere finito a letto con una stagista australiana.

Lois cuciva le maniche della camicia di Bruce e portava il piccolo nel passeggino lungo i viali alberati del centro residenziale in collina.
Bruce tornò da una ronda notturna di routine a bordo del Bat-Plano con una Bialetti Deluxe e un baby chef della Mulinex e chiese sei felice?
Sono felice, rispose Lois, ma avrei bisogno di cucire più in fretta, il piccolo piange sovente e non credo che riuscirò a consegnarti le camicie con le maniche accorciate prima di mercoledì prossimo.
Bruce cadde nel tranello che Bane e il Dottor Hurt gli avevano teso e tornò con una colf rumena di ventitré anni; Lois, questa è Sara, disse Bruce, la nostra baby-sitter, al tizio per cui lavorava non serviva più.
Festeggiarono a lungo in stanza da letto, dove Lois aveva fatto installare un impianto di raffreddamento a muro costituito da elettrodi sensibili al calore esterno.
Poi Lois era di nuovo incinta, e Bruce ebbe numerosi scrupoli prima di portarsi a letto Sara, soprattutto viste le conseguenze che quel gesto avrebbe potuto avere sull’economia della sua famiglia.
Lois e Bruce si ritrovarono a cena e Lois chiese Bruce mi ami? Bruce disse certo che ti amo, e brindarono con champagne nelle nuove coppe da champagne che Bruce aveva comprato nel nord della Francia durante una battuta di caccia a una cellula terroristica.

Poi disse Sara questi sono due biglietti per Honolulu.
Sara disse mi sembra un’idea meravigliosa, Bruce, e partì per Honolulu con la sorella, dove rimase un paio d’anni a spese di Bruce.
Bruce rimase quasi ucciso in un imboscata del Joker, ma ciò non gli impedì di tornare a casa con una Singer e una Necchi e disse eccoti la macchina da cucire amore mio, scegli quella che vuoi.
Sembrava che la Necchi funzionasse meglio con le camicie e la Singer funzionasse meglio con i pantaloni.
La Bat-macchina-da-cucire è ideale per cucire qualsiasi cosa, disse Bruce, ma specialmente per ricucire la mia tuta da lavoro, che per la natura del mio lavoro rischia di subire ingenti danni, strappi, squarci e bruciature.

In seguito erano attorno alla Bat-oasi-rocciosa e avevano lasciato il piccolo dai genitori di Lois e si guardarono lungamente negli occhi.
Ci fu un bel silenzio carico di erotismo.
Bruce telefonò agli amici e disse oggi non venite.
Poi si recò in centro per tentare di impedire che Edward Nigma radesse al suolo il Grattacielo della Fondazione Wayne, nei pressi del quale incontrò il vecchio amico Robin insieme alla fidanzata Stella; cenarono insieme mentre Lois nella loro villa si dava da fare per cucire l’orlo dei nuovi pantaloni di Bruce, un paio di pantaloni con le pence color cachi, o pesca.
A parte un timido tentativo di rapimento a opera di Hush (sventato da Bruce in quattro e quattr’otto), Lois non ebbe particolari problemi durante la seconda gravidanza, così gli amici tornarono ad affollarsi ai bordi della Bat-oasi-rocciosa, a chiacchierare e a gustare alcuni splendidi cocktail preparati da André, il barman d’occasione che Bruce si era procurato nel quartiere brasiliano della città insieme a Haidi, la nuova baby-sitter carioca, subito dopo aver sventato un piano per sterminare tutta la popolazione di Porto Alegre.
Robin disse credo che tu abbia qualche problema col rimorso; Bruce disse tutt’altro, nessun problema, e tornò a casa con una bellissima doccia idromassaggio per quando desiderava fare l’amore con Lois in un posto diverso dal solito letto a tre piazze extra-king-size acquistato per corrispondenza un mesetto prima a Louisville, Kentucky.
Un fantastico coro d’opera risuonava dalle casse del loro impianto stereo Bang & Olufsen quando Bruce si avvicinò al frigorifero per prepararsi un club sandwich ricco di carboidrati e calorie.
Il Nabucco è magnifico, disse Bruce a Lois; tutti dovrebbero poterlo ascoltare mediante le casse di un BeoSound 9000. Certo pochi possono permetterselo, ma il problema della povertà e della ridistribuzione della ricchezza andrebbe affrontato da chi se ne intende, e io non me ne intendo. Lois disse credo che il piccolo abbia bisogno di compagnia. Bruce lucidò il suo fucile da caccia e ripose alcuni libri rari nella biblioteca di famiglia, contenente dodicimila volumi.
Mi sento un po’ giù, disse Lois, e fece notare a Bruce le smagliature sulla pelle dei suoi glutei.
Bruce fece una scappata a Gotham ed ebbe uno scontro piuttosto rude con il Joker, ciononostante trovò il tempo di fare shopping, tornò alla villa con due tessere della palestra e disse non ti preoccupare amore, ho pensato a tutto io, la palestra è ottima per rilassarsi e ristabilire il tono muscolare, specialmente dopo un paio di gravidanze.
Così Lois era di nuovo mamma e la piccolina era una splendida bambina. Lois andò in palestra per qualche tempo ma poi disse mi piacerebbe restare a casa con i piccoli, soprattutto adesso che stiamo vivendo una fase così importante e delicata della loro crescita.
Bruce stava guardando un programma di automobili sul suo bat-schermo a 132 pollici.
Disse ma certo tesoro, è un tuo diritto, e partì per il golfo del Messico, o la Baia California, dove un cittadino iraniano addetto alle tecniche di miniaturizzazione dei composti tecnici della lavastoviglie desiderava utilizzare il proprio know-how per radere al suolo la città di Pasadena.
Già che era lì contribuì a salvare l’equipaggio e i passeggeri della nave da crociera Splendour of the Seas, in rotta di collisione con una piattaforma petrolifera.

Lois rinunciò alla tessera della palestra e per compensare all’assenza di un allenamento costante e armonico piazzò un paio di cyclette in soggiorno, accanto a un vaso in porcellana decorato a mano e a un fitness cube di ultima generazione.
Pensi che possa bastare? Domandò Lois a Haidi. Haidi rispose che no, non poteva bastare, e che per sfruttare ogni centimetro della stanza occorrevano anche un tapis roulant e un elettrostimolatore.
Bruce tornò dalla palestra Mexico Training (dove debellò un gruppo di neonazisti) con un crosstrainer e una poltrona zen di origine himalaiana ma di tecnologia giapponese donatagli dai parenti del body builder.
Mi sento davvero fortunata, disse Lois, e baciò Bruce sulla fronte prima di accomodarsi sulla poltrona zen tenendo la piccola in braccio. Eppure sento che c’è qualcosa che non va, intendo nella nostra vita famigliare, qualcosa che non so spiegarmi ma che se fosse presente potrebbe migliorare le nostre vite arredando al contempo la casa. Bruce prenotò una cena per due e Lois dimenticò tutti i problemi, almeno fino al punto in cui il Joker fece irruzione nel ristorante e tentò di assassinare la piccola figlia di Lois e Bruce.
Bruce riuscì ad avere la meglio e la cena poté continuare senza ulteriori intoppi.
Sarebbe utile conoscere qualche lingua straniera, disse Lois, specialmente per i piccoli; il francese, forse, o il tedesco. L’inglese è abusato.
Bruce salvò una spogliarellista del Night Club New New Orleans dalla furia di un pappone diabolico e sfruttatore e quando tornò stava tenendo in braccio un cucciolo di épagneul nano continentale papillon bianco con orecchie nere.
Ecco, disse, questo sarà perfetto per i piccoli, ma anche per noi. I piccoli furono entusiasti e per festeggiare Lois preparò un fantastico pan di spagna utilizzando la Bat-frusta-da-cucina, mentre Bruce si fece cullare dalla poltrona zen ascoltando la Carmen di Bizet.
E per quanto riguarda lo studio del francese, domandò Lois.
Non credo che possa essermi particolarmente utile imparare il francese, nel mio lavoro, disse Bruce.
E se ti capita un cattivo francese, domandò Lois.
Lo stordisco con i miei Batarangs e lo catturo col Bat-lazo.
Avrei bisogno di altri utensili da cucina, disse Lois a Bruce. Così potrei cucinarvi ogni sera piatti diversi, invece di affidarmi al solito ricettario scontato.
Bruce partì per il medio Oriente, dove c’era sempre parecchio lavoro da sbrigare, e Lois trascorse qualche giorno di depressione insieme ai piccoli e alle solite amiche, intorno alla Bat-oasi-rocciosa, fumando sigarette cento’s e bevendo alcune bottiglie di acquavite.
Bruce ebbe numerosi appuntamenti di lavoro con criminali comuni, super-criminali, terroristi, eccetera e fu costretto ad acquistare il minimo necessario: tornò comunque a casa con un walnussoffener di bigiotteria, uno chef’s quad-timer professional oltre a numerosi altri utensili quali wok, asparagiera e termometri vari, per cioccolato, yogurt e a infrarossi.
Noto con dispiacere che non sei riuscito a trovare uno sguscia gamberi, disse Lois, lo sai quanto tempo mi ci vuole per prepararli.
Bruce utilizzò le Bat-manette per un gioco erotico e zittire Lois.
E a proposito dell’apprendimento del francese? Domandò Lois dopo.
Ordinarono un corso per corrispondenza in francese, utile soprattutto mentre si pedalava sulla cyclette.
Bruce rientrò da una serata libera con gli amici (durante la quale salvò comunque un gatto intrappolato sulla cima di un albero) e disse Lois, mi pare che la casa sia un po’ in disordine.
Lois sembrò affranta.
Non dico che sia colpa tua, si giustificò Bruce, ma forse sarebbe necessario che tu dedicassi più tempo alle faccende domestiche, magari prima della lezione di pianoforte del mercoledì pomeriggio.
Non mi pare una grande idea, disse Lois, così richiamò il vecchio direttore famigliare per mandare avanti la baracca quando Bruce era in viaggio per verificare che la gente fosse sana e salva e al sicuro dagli orrori del nostro tempo.

E così tornò Alfred, che Lois aveva licenziato dopo anni e anni e anni al servizio della famiglia Wayne.
Qui occorre sviluppare una nuova idea di famiglia, disse Alfred, un’idea paragonabile all’organizzazione di un’azienda.
Lois era molto annoiata.
Si fece preparare da Alfred un bel programmino settimanale per tenersi occupata oltre alle lezioni di pianoforte del mercoledì pomeriggio e a quelle di golf del giovedì mattina.
Lunedì! Corso di potatura; martedì! Corso di pasticceria; mercoledì! Corso di intaglio su legno; giovedì! Corso di francese; venerdì! Corso di pittura; sabato! Corso di autostima, lesse Alfred ad alta voce nel salotto della villa, proprio accanto al camino in muratura.
Bruce iniziò a studiare francese dopo aver sgominato un serial killer canadese.
Répétez après moi, disse Alfred. Je suis Batmàn, l’homme chauve-souris.
Je suiss Batman, l’homme chauve-souris, disse Bruce.
Je SUIS batmàn, l’homme chauve-souris [ʒə sɥi lə batmɑ̃, lɔm ʃovsuʁi], lo corresse Alfred.
Je suis batmàn, l’homme chauve-souris, ripeté Bruce.
Et voilà, disse Alfred.
Sono troppo impegnato per queste stronzate, disse Bruce.
Je suis trop occupé pour cette merde, disse Alfred.
Bruce domandò un drink.
En français! Strepitò Alfred.
Faites-moi un cocktail !
S’il vous plaît.
Cosa?
Si dice: s’il vous plaît, faites-moi un cocktail.
S’il vous plaît, faites-moi un cocktail immédiatement!
Alfred preparò un cocktail a Bruce.

Lois sembrò rivitalizzarsi grazie allo studio del francese e quando Bruce tornò da Bangalore, o Singapore, dove un inerme banchiere era stato appeso per i piedi al pennone di uno dei grattacieli più alti del mondo, si fece trovare sexy come non mai nella loro stanza da letto finemente arredata dai migliori architetti d’interni di Gotham City.
Poi protestò, fumando una cento’s, per il fatto che i corsi settimanali le impedivano di vedere i suoi programmi preferiti alla televisione.
Bruce fu tentato di utilizzare i suoi Bat-dardi, ma l’ideazione del piano fu interrotta da una chiamata della Centrale di Polizia che lo convocò d’urgenza al porto, dove un gruppetto di estremisti razzisti islamisti stava tenendo in scacco la produzione.
Quando finì il lavoro andò al primo negozio, acquistò un antico videoregistratore multifunzione e lo riadattò nella Bat-caverna modernizzandolo e trasformandolo in un proiettore tridimensionale.
Ecco, disse, questo dovrebbe risolvere buona parte dei tuoi problemi.
Sono estremamente felice, disse Lois, ma ti ho mai parlato della volta in cui andammo in campagna per comprare quello struzzo e ti dissi di lasciare perdere, che costava troppo e non avremmo avuto tempo di accudirlo? Bene, disse, mentii. Non so per quale ragione lo feci.
Forse quello era un periodo della mia vita in cui ero più indirizzata a una tipologia di consumo tecnologica tralasciando i valori e le virtù inequivocabili della natura, ma da qualche giorno mi sono resa conto della mia vera inclinazione.
Bruce era impegnato con una faccenda col solito Joker, ma incaricò Alfred di tornare in campagna per trattare l’acquisto dello struzzo.
Alfred tornò a casa con due struzzi africani subsahariani alti due metri e disse ai piccoli piaceranno moltissimo, ma bisognerà trovare qualcuno che li curi.
Bruce disse perché, Alfred, non lo puoi fare tu?
Alfred rispose con tutto il rispetto io sono venuto qua per fare il direttore famigliare, non per sporcarmi la livrea con la merda di uno struzzo. Je suis un directeur familier, pas un vacher.

Trova qualcuno, disse Bruce prima di partire per Stoccolma dove Edward Nigma stava tenendo prigionieri tutti i candidati al Nobel e i reali di Svezia, e raccomandati che sia capace di fare il suo mestiere alla perfezione.
Inoltre, disse Bruce a Alfred, gradirei che d’ora in avanti misurassi il tuo linguaggio in maniera che sia più consono a un ambiente domestico e che la piantassi con quel francese del cazzo, ci siamo intesi?
Alfred rispose che sì, si erano intesi.
In Svezia Edward Nigma stava proponendo a tutti i candidati al premio Nobel indovinelli irrisolvibili, uccidendo uno a uno tutti i candidati che non riuscivano a rispondere correttamente. Bruce lo sconfisse e si trovò a letto con Amanda nel migliore hotel di Stoccolma, senza dubitare che quel fatto potesse in qualche modo mettere a repentaglio la sua relazione con Lois.
Ad ogni modo cercò di rimuovere il profumo di Amanda dalla sua uniforme acquistando un set di oli e creme al mango per Lois e un paio di I-pad per i propri figli.
Quando arrivò a casa venne accolto da Alfred, il quale disse ho una brutta notizia, uno dei due struzzi è morto e i piccoli sono disperati.
Com’è potuto succedere, domandò Bruce, ma a questa domanda nessuno seppe rispondere.
Fece venire il veterinario e domandò com’è potuto succedere? Era vecchio, disse il veterinario, almeno vent’anni, forse più, è naturale che sia successo.
Bruce pretese di conoscere dettagliatamente la causa del decesso. Arresto cardiaco, rispose il veterinario.
Qualunque essere vivente, tranne forse i vegetali, muore per arresto cardiaco, disse Bruce, io voglio sapere cosa ha causato l’arresto cardiaco.
Vecchiaia, disse il veterinario.
Non mi basta, disse Bruce, non vede quanto sono sconvolti i piccoli?
Esiste una cosa che spesso giunge senza motivo, chiamata morte, disse il veterinario, a cui i piccoli farebbero bene ad abituarsi.
Bruce disse per la puttana, ho salvato più persone io nell’ultima settimana che Medici senza Frontiere in quarantacinque anni e lei mi dice che non è riuscito a salvare un fottuto struzzo?
Mi dispiace, disse il veterinario.
Bruce fu tentato di tramortirlo con la Bat-frusta-da-cucina, impiccarlo con la Bat-fune e torturarlo con la Bat-sega, ma poi lo pagò e lo mandò via.
Non preoccupatevi, piccoli, non accadrà più, disse Bruce. Nessuno morirà mai più, perché ci sono io a salvare tutti.
Magari mi piacerebbe che morisse quel dannato Joker, che mi rompe i coglioni da una vita, ma cristo santo, ha la pelle dura come il cuoio.
Alfred disse Bruce, che linguaggio, con i ragazzi.
Bruce uscì per evitare il crollo di un ponte, tornò a casa con un cucciolo di porcospino e disse a Lois: mi hanno garantito che questo vivrà più a lungo.
Lois era molto felice e per festeggiare il nuovo arrivo diede un favoloso party invitando tutti gli amici di Bruce.
Prima però dobbiamo pensare ai gazebo, disse Lois, altrimenti gli invitati quando si accomoderanno attorno alla Bat-oasi-rocciosa avranno come la sensazione di trovarsi in un ambiente spoglio, raffazzonato.
Je suis d’accord, disse Alfred, e così Bruce fece portare cinque gazebo di legno con vetrate e doppi ingressi per gli ospiti del party.
Per primi giunsero gli amici di Bruce, frastornati dalla bellezza della villa, poi le amiche di Lois, vestite di rosa, volteggiando sulle drammaturgie della gioventù, coi loro pensieri da femmine.
Infine Bruce partì per Bangkok per salvare un gruppo di pescatori da uno tsunami provocato artificialmente da qualche pazzo scatenato e Lois si rinchiuse nella palestra della villetta per un’ora di yoga in compagnia di una personal trainer texana.
I piccoli giocavano con lo struzzo superstite, col porcospino, con l’épagneul nano continentale papillon, finché si stancarono e pretesero qualcosa di più divertente, per esempio un ottovolante o un autoscontro.
Non mi pare fattibile, disse Bruce, a meno che non trasformiamo la nostra Bat-vigna in un Bat-luna-park, e ciò mi pare fuori discussione, perché la Bat-vigna produce un vino insuperabile.
Andiamo, sono i tuoi figli a chiedertelo, disse Lois.
Inoltre non mi pare che il tuo vino sia tanto buono, mi vergogno perfino di offrirlo alle mie amiche.
Bruce si oppose fermamente e i piccoli caddero in una depressione infantile, tanto che lo struzzo e il porcospino, abbandonati, si ammalarono e Bruce fu costretto a restituirli.
Inoltre c’è quella storia del videoregistratore modificato, disse Lois.
Si tratta di tecnologia superata, ormai mi occorre un lettore dvd.
Bruce comprò cinque lettori dvd recorder, uno per ciascuna delle televisioni della villetta, e si accomodò sulla sua poltrona zen per ascoltare qualcosa.
Ai piccoli serve compagnia, disse Lois.
Bruce li portò al luna park, evitò il solito agguato di un maniaco criminale e quando fu ora di tornare a casa i piccoli piansero.
Hanno bisogno di compagnia, disse Lois.
Credo tu abbia ragione, rispose Bruce. Poi presero un bambino in affidamento.
Ultimamente mi sembri un po’ distratto, disse Lois a Bruce.
Ci fu un silenzio inquietante, rotto soltanto dall’ingresso del piccolo adottivo, che strillando mostrò un ginocchio sbucciato.

Bruce partì per il Mali, dove era stato convocato per debellare Boko Haram, col groppo in gola, e quando tornò si mise seduto nella Bat-caverna, dove conservava alcuni capolavori barocchi e numerosi acquerelli del primo novecento che aveva ricevuto in dono da un antiquario di New Orleans che aveva salvato dall’annegamento.
Ho sbagliato qualcosa? Domandò a Alfred. Non faccio altro che salvare vite umane, ammazzare dei super-criminali e nei ritagli cerco di vivere una vita normale, come tutti. Sto anche cercando di imparare quel cazzo di francese. Non ho ancora capito a cosa mi potrà servire.
Non hai sbagliato niente, rispose Alfred. Adesso smetti di commiserarti e vieni di là, c’è la questione della nuova sala-giochi da discutere.
Non credo che in questo momento mi vada di occuparmi della sala-giochi, disse Bruce, e si fece un lungo bagno caldo nella sua Jacuzzi blu mare con vista sui grattacieli di Gotham, tenendo sempre un occhio vigile per captare se qualcuno avesse bisogno di lui.
Poi Lois si lamentava per l’educazione del nuovo figlio adottivo, così si convinsero a restituirlo.
Non ho mai sentito un bambino piangere così rumorosamente, disse Lois, non lo sopporto.
Se almeno fosse nostro figlio, disse.
In cambio del figlio Bruce portò a casa una statua di cera raffigurante Marlon Brando. È semplicemente fantastica, disse Lois, sapevi della mia passione per Fronte del Porto.
Poi i piccoli cominciavano a crescere e Lois prese a leggere romanzi in francese dell’800.
Bruce tornò da una ronda notturna con altri utensili da cucina e alcune maschere di legno intagliate a mano che trovarono posto sopra lo scaffale nordovest della libreria, al fianco di una riproduzione della Dama con l’Ermellino.
Lois leggeva romanzi e Bruce sostituì il BeoSound 9000 con un BeoSound 5 digitale.
Inoltre, disse Lois, la poltrona zen ultimamente dà qualche problema, la pelle è sdrucita.
Regalarono la poltrona ai vicini di casa e la sostituirono con un bagno turco sagomato a camino di fata che Bruce portò a casa da Goreme, in Cappadocia, dove si era recato per sedare un colpo di stato.
Oh Bruce, sembra che tutto proceda meravigliosamente, disse Lois mentre osservava i ragazzi giocare con un nuovo esemplare di bull terrier, acquistato in sostituzione del vecchio épagneul nano continentale papillon.
Accarezzare il nostro nuovo gatto Ashera è una cosa molto piacevole, disse, e si spogliò per fare l’amore.
Poi uscì per fare la spesa mentre Bruce lanciò una dozzina di palline fumogene nella sede della Borsa a Wall Street e consegnò alla giustizia una banda di malviventi al soldo del Dottor Hurt.
Quando tornò andarono a fare una gita in battello sul fiume Hudson seguita da un’escursione in New Jersey.
Non è fantastico il New Jersey? Chiese Lois.
È pieno di coreani, disse Bruce.
Cos’hai contro i coreani? Domandò Lois.
Niente, ma…
In quel momento sentirono una immonda risata risuonare nel cielo coreano del New Jersey.
AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH !
Je vais vous tuer, homme chauve-souris, gridò il Joker.
Cristo santo, Joker, disse Bruce, anche tu col francese! Ma questa volta siamo alla resa dei conti!
Je ne comprends pas votre langue, disse il Joker.
AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH !
Je vais détruire le New Jersey, c’est plein de putains de Coréens, disse il Joker.
Ancora, disse Bruce, questo insopportabile francese non lo capisco!
Il Joker rise, rise, rise; rise in francese stretto, in francese demotico, in francese letterario.
AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH !
Bruce estrasse dalla tasca della giacca un Bat-dizionario Inglese-Francese ; lo sfogliò forsennatamente a caccia dei termini più adeguati alla circostanza.
Nous sommes au rendu, connard d’un Joker, enculé ! disse.
En garde, souris moche! disse il Joker.
Lois accese una sigaretta, entrò in un supermercato coreano e quando ne uscì trovò Bruce e il Joker che si scambiavano insulti cattivi in quella fantastica e sensuale lingua romanza parlata a Saint-Maur-des-Fossés, Courbevoie, Montparnasse.
Le loro solite cose, pensò, niente di più, niente di meno.

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