di mariel
A POSTERIORI
A momenti alterni, quando l’umore è sotto i piedi, sento il bisogno di ricercare, riversarmi fuori di me, distaccarmi dal mio peso.
Sono circa tre anni che mi sono avvicinata a tematiche riguardanti il territorio, la sua rimappatura, al suo studio attraverso il cammino. Libri, riviste e seminari*.
Era febbraio 2023. Ho preso in mano una macchina fotografica per lavoro. Ho cominciato a vagare e percorrere i confini del mio paese, le terre, oltre l’abitato e in un abitato marginale. Non avevo alcun fine. Ho appuntato sensazioni, riflessioni, rimuginato. Ho scattato dove i miei occhi si posavano attenti. Composizioni nelle quali risuonavo.
Un diario di cammino. Di una flâneuse. Non c’è polemica, solo curiosità. Tutto ciò è inutile e mi ha fatto bene.
*Dall’orto al mondo, Barbara Bernardini, nottetempo
La vegetariana, Han Kang, adelphi
Manifesto delle specie compagne, Donna Haraway, contrasto
Chthulucene, Donna Haraway, NERO
Humankind, Timothy Morton, NERO
Perdita e meraviglia alla fine del mondo, Laura A. Ogden, add
Il fungo alla fine del mondo, Anna Lowenhaupt Tsing, Keller
Trilogia dell’Area X, Jeff VanderMeer, Einaudi
Narrazioni dell’estinzione, Elvia Wilk, add
TRAME, Ecologie Politiche del Presente, Tamu
Chirocene, Naviganti d’Appennino, Hacca
Comp(h)ost, Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, NERO
orangotango.info
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