TREMITALIA – Una call soppressa

Di Redazione
Copertina di Daria Pesce x maiconbore

“Annuncio ritardo”
– Baal Zebul, capotreno, intervista privata

Ci sono poche cose che suscitano un terrore atavico nel cuore di un cittadino italiano come il timbro sintetico dell’annunciatore di Trenitalia, un fenomeno tanto automatico e spontaneo da poter essere requisito di eleggibilità per la cittadinanza, un ipotetico Ius Rotaiae

Dove arriverà il nostro treno, invece del binario segnalato sul tabellone? Sarà almeno questa stessa stazione? La voce maledetta è forse emersa dalle tenebre che la ospitano per annunciare un ritardo?
Si tratta di minuti? Ore? Mesi? Anni? Almeno c’è un autobus sostitutivo?

E qualcuno ha capito se i biglietti virtuali vanno obliterati prima di partire? Una volta sul treno? Tra un vagone e un altro?

E anche adesso che il regionale è partito, possiamo onestamente sostenere che arriveremo mai a destinazione? Gira voce che qualcuno si sia buttato sui binari dalle parti di Ostia, che abbiano rubato i binari, le centraline, un’intera stazione che nessuno trova più.

Ed è stato all’ennesimo angosciante interrogativo che siamo stati fulminati sulla via di Damasco: in una provvidenziale metonimia per il capitalismo tutto, le ferrovie, nate come servizio al cittadino, si sono tramutate nell’esperienza dell’orrore per eccellenza, fatta di indeterminazione, ansia per il futuro, tempo che scorre un po’ come vuole e un appena percettibile sottotesto di morte. 

Malgrado le mosche inaugura TreMitalia, una call per racconti del terrore ispirati, ambientati, causati, maledetti, ritardati dalle nostre gloriose e ligottiane Ferrovie dello Stato.

Avremmo potuto organizzarla in vista di Halloween, ma che possiamo dirvi, siamo arrivati in ritardo.

Sul binario 3. 


Per partecipare

  • Si può inviare un racconto, uno e uno solo, a malgradolemosche(chiocciola)gmail.com dal 15 Marzo al 30 Aprile 2025, mettendo come oggetto della mail “[Tremitalia] – [NOME AUTORE/PSEUDONIMO] – [TITOLO DEL RACCONTO]“;
  • Allegate alla mail un file .doc titolato “[Tremitalia] – [NOME AUTORE/PSEUDONIMO] – [TITOLO DEL RACCONTO]“ contenente una breve bio di massimo 2000 battute e ovviamente il vostro incubo ferroviario di massimo 30000 battute. Spazi inclusi.
  • I racconti devono essere di genere horror, sovrannaturale o meno è una vostra scelta. 
  • I racconti devono essere ambientati su (o causati da) un treno della nostra gloriosa compagnia ferroviaria di bandiera. Quale non importa, basta non sia Italo. Su Italo si ambientano solo le distopie.
  • L’importante è avere una sincera paura fottuta. Sono ammessi eventuali elementi satirici o umoristici, basta sopravviva la necessità di dormire col lumino acceso.
  • Leggete il nostro manifesto, per carità di cristo.
  • Devono essere bellissimi, santiddio, che di horror sciatto o che non fa paura è già pieno il servizio mattiniero della RAI. 

I vincitori di questa spettacolare call (qualora ne arrivassero abbastanza validi) verranno pubblicati sul sito di Malgrado le mosche, debitamente illustrati e infine riuniti in un PDFBS (Portable Digital Format Bello Speciale) che potrebbe vedere le stampe come no. In fondo con Ultima Chiavata è andata bene. 

Lungi da noi imparare dai nostri errori.

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